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Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II

Nei giorni 5-7 giugno 2009, presso la Casa di Spiritualità Suore di Carità Immacolata Concezione d’Ivrea a Roma si è svolto il Seminario sul tema: “Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II. Storia, impostazioni metodologiche, prospettive”.

In precedenza, il Coordinamento si era impegnato ad approfondire il tema della “comunicazione della fede” attraverso un lungo lavoro di studio e di confronto tra le associazioni terminato nel giugno del 2005 con un forum. All’indomani di questo incontro, dall’interno del CATI emerse l’esigenza di orientare il lavoro del successivo quadriennio ad un ripensamento dell’identità delle scienze teologiche in rapporto al contesto ecclesiale e culturale italiano. Da una prima riflessione interna al gruppo dei presidenti e dei delegati, si delineò chiaramente che ripensare l’identità e la conseguente rilevanza ecclesiale e culturale della teologia oggi in Italia significava, innanzitutto, saper volgere uno sguardo di consapevolezza critica sul cammino compiuto dal rinnovamento conciliare ad oggi. Per questo fu chiesto ad ogni associazione teologica di avviare al proprio interno una riflessione e di offrire, come iniziale contributo ad una discussione comune, una relazione scritta con il racconto della propria storia. Nell’incontro dei delegati del marzo 2007 vennero formulate anche delle indicazioni di massima su cui le singole associazioni avrebbero dovuto basarsi percompilare la relazione. In particolare si chiedeva ad ogni associazione, per quanto possibile, di presentare il proprio cammino tenendo conto di tre aspetti: a) il modo in cui la singola disciplina, dal concilio Vaticano II ad oggi, si era ripensata in rapporto a se stessa, alle altre discipline e al contesto culturale; b) i modelli interpretativi della fede che la disciplina stessa riscontra presenti nel proprio percorso storico; c) leprospettive intraviste per il futuro.

Le associazioni hanno lavorato al loro interno per un biennio, seguendometodi diversi: alcune hanno coinvolto nella riflessione una parte significativa dei soci, affidando poi ad uno o più estensori il compito di redigere il testo; altre hanno promosso al proprio interno seminari di studio, altre ancora hanno delegato uno o più soci alla stesura della relazione, che ha poi ricevuto successivamenteil riconoscimento ufficiale dell’associazione.

Il risultato a cui siamo pervenuti attraverso questa prima fase della ricerca rappresentava, nel suo insieme – pur nella inevitabile diversità di metodo e impostazione dei singoli saggi -, uno sguardo complessivo ed inedito sulla teologia italiana; ma era necessario un ulteriore lavoro di approfondimento sintetico che, mentre rilevava le linee di un cammino comune, sapesse mettere in luce le specificità di ogni singola disciplina. Furono individuati a questo scopo tre punti di vista alla luce dei quali rileggere trasversalmente le relazioni delle nove associazioni: il punto di vista storico, quello metodologico e quello prospettico. Sembrò quanto mai opportuno il coinvolgimento di altri teologi ed esperti che, a partire dalle proprie competenze e tenendo conto delle relazioni delle associazioni, operassero quella lettura sincronica che avrebbe successivamente costituito occasione di discussione in sede seminariale. I primi due aspetti, quello storico e quello metodologico, sono stati affidati rispettivamente a Giacomo Canobbio e Cettina Militello. A loro sono stati affiancati due teologi espressione della teologia europea, Salvador Piè-Ninot e Antonio Autiero, perché potessero offrire un contributo critico arricchito da un’esperienza di attività teologica svolta prevalentemente fuori d’Italia. Ancora, il compito di dare una valutazione sul ruolo e la rilevanza della teologia nell’ambito culturale e nel contesto ecclesiale è stato affidato rispettivamente a Paolo Prodi e a Maurilio Guasco. Infine, Giorgio Bonaccorso ha tracciato un bilancio conclusivo e individuato delle prospettive condivise per la teologia in Italia.

Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II. Storia, impostazioni metodologiche, prospettive. Roma 5-7 giugno 2009.

Programma del Seminario

Venerdì 5 giugno
Storia: Figure, tappe, fattori, novità e contesti delle scienze teologiche in Italia

Saluto e Introduzione: Ecc.za Mons. Prof. Franco Giulio Brambilla

Relatore: prof. Giacomo Canobbio (Brescia – Milano)

Respondet: prof. Salvador Pié-Ninot (Barcellona – Roma PUG)

 

Sabato 6 giugno

Metodo: Fare teologia: modelli, linguaggi, problemi

Relatore: prof. Cettina Militello (Roma)

Respondet: prof. Antonio Autiero (Münster)

 

Sabato 6 giugno

Luoghi e funzioni delle scienze teologiche: ambito ecclesiale e orizzonte culturale

Relatore: per l’ambito ecclesiale prof. Maurilio Guasco (Torino)

Relatore: per l’ambito culturaleprof. Paolo Prodi (Bologna)

 

Domenica 7 giugno

Le scienze teologiche in Italia dal concilio Vaticano II ad oggi: un bilancio e prospettive a partire dal seminario

Relatore: Giorgio Bonaccorso (Padova)

 

Prospettive per il CATI:

prof. Agostino Montan (coordinatore del CATI)

 

Gli Atti del Seminario, unitamente alle relazioni delle 9 Associazioni teologiche sono stati pubblicati in:

P. Ciardella – A. Montan (a cura di), Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II. Storia, impostazioni metodologiche, prospettive, Elledici, Leumann (TO) 2011.